Dimissioni Assessore Morena
Riceviamo dall’ufficio stampa del Dott.Morena, ex Assessore al Bilancio del Comune di Rivoli e socio fondatore della nostra associazione, la sintesi della conferenza stampa avvenuta in data 07/03/2009, immediatamente dopo le dimissioni dalla carica pubblica. Seppur tardivamente, per onore di cronaca provvediamo alla pubblicazione.
L’Assessore al Bilancio Giuseppe Morena si è dimesso
Giuseppe Morena, Assessore alle Risorse finanziarie e personale del Comune di Rivoli, si è dimesso nella tarda serata di ieri [06/03/2009 ndr], durante la seduta del Consiglio Comunale. L’Amministratore ha rassegnato le dimissioni dopo aver presentato il Bilancio di previsione 2009.
Si chiude così, dopo dieci anni di impegno nelle file della maggioranza di centro-sinistra, un capitolo importante dell’esperienza politica di Giuseppe Morena. “Ho ritenuto doveroso dimettermi dopo la discussione del Bilancio di previsione 2009 per una forma di rispetto nei confronti dell’Istituzione che fino ad oggi ho rappresentato, ma soprattutto nei confronti dei cittadini rivolesi. Sono sempre stato al servizio della mia Città ed ho cercato di portare il mio contributo finalizzato a garantire quell’interesse generale che molte volte in questi anni è stato calpestato da scelte prima politiche, poi amministrative, che non hanno tenuto in considerazione la volontà e le richieste che i cittadini esprimevano“.
E l’elenco delle richieste mai valutate o considerate è lungo. Citiamo, per prima, la vicenda relativa all’ormai famigerata “Risalita meccanizzata”, un’opera contrastata all’interno della maggioranza e mai sopportata dai cittadini, un’opera di dubbia utilità, costosissima e realizzata contro la volontà dei cittadini. “È mancata quella capacità di ascolto della collettività che dovrebbe invece essere la linea guida per chi amministra ‘pro tempore’ una qualsiasi comunità di persone“, asserisce Giuseppe Morena. E poi: “La scelta di proseguire l’opera nonostante un referendum che ha visto prevalere la volontà contraria dei rivolesi alla Risalita ha rappresentato per la Città una lacerazione profonda“. Non possiamo invocare la partecipazione dei cittadini se poi la loro volontà viene sistematicamente ignorata se non corrisponde alle decisioni politiche predeterminate soprattutto da coloro i quali da sempre sbandierano nella partecipazione collettiva una modalità di governo del territorio
La stessa modalità si è messa in atto con la costituzione della S.r.l. Mille Rivoli, società costituita con la finalità di realizzare i parcheggi cittadini che aveva l’obiettivo di procurarsi le risorse necessarie con le entrate della Zona Blu.
Morena asserisce: “Ero contrario all’ingresso della GTT nella società, non ne ho mai capito il fine, ma anche in questo la decisione politica presa dai Democratici di Sinistra e poi avallata dal resto della maggioranza è stata quella di non considerare le obiezioni che furono fatte a suo tempo. Il risultato fu che non si realizzò nessun parcheggio, che i soldi dei rivolesi finirono altrove e che la GTT se ne andrà comunque, per le note questioni legate al processo di fusione in corso con la società dei trasporti di Milano“.
Lo stesso epilogo della Risalita si è avuto con la sentenza avversa al Comune, relativa alla realizzazione del Pec di corso Susa. E stessa modalità decisionale è avvenuta per la vicenda che ha visto protagonista Villa Melano. Giuseppe Morena a questo proposito afferma: “Due anni e mezzo fa evidenziai la questione del carico eccessivo di garanzie richieste agli enti pubblici da parte della Banca finanziatrice, ma la mia preoccupazione non fu mai considerata. Si trovò il modo per aggirare l’ostacolo, salvo accorgersi, due anni e mezzo dopo, che la stessa Regione Piemonte sta lavorando proprio per alleggerire quelle garanzie ritenute eccessive anche da parte dell’altro socio pubblico. L’unico risultato certo è l’enorme ritardo accumulato andato a discapito di un investimento che avrebbe potuto rappresentare un’occasione di notevole sviluppo per la Città di Rivoli“. Giuseppe Morena intende sottolineare il cattivo utilizzo del patrimonio pubblico che ha portato a non concludere le opere pubbliche, solo per citarne alcune, relative al Bocciodromo ed al Parco Turati.
Per non parlare poi del mal funzionamento del Servizio di raccolta e smaltimento rifiuti da sempre affidato, senza che ci fosse una gara d’appalto, al CIDIU, con risultati ben noti a tutti i cittadini rivolesi: la prestazione ha costi elevati per un risultato davvero scarso.
Giuseppe Morena ha resistito questi anni perché pensava che con la realizzazione del Partito Democratico il modello decisionale esercitato da parte dei DS, partito egemone sulla Città per lunghi anni, cambiasse. “Così non è stato ed il modello è sempre lo stesso. Esiste un problema? I cittadini chiedono attenzione alle loro esigenze? Vengono espressi dubbi in merito alla realizzazione di un investimento? Non importa, vediamo cosa vuole il Partito o gli assessori di riferimento; ci riuniamo nella nostra sede, decidiamo qual è o quale non è il bene della Città e andiamo avanti. Siamo o non siamo il partito di maggioranza relativa? Questo modello post comunista è stato la causa di una serie consecutiva di scelte nefaste per la Città di Rivoli, in un momento in cui le risorse finanziarie, sempre più scarse, indurrebbero a riflettere e ad analizzare i costi ed benefici di un qualsiasi intervento pubblico. Così non è stato. La certezza, la presunzione, l’arroganza del più forte sono state le cause principali delle ferite inferte alla Città di Rivoli“. Spiega Morena – “I problemi complessi di una società che cambia in modo così rapido come la nostra devono esser affrontati, risolti con un approccio completamente diverso, un approccio che attivi quelle capacita di “ascolto ” vero dei cittadini, stabilendo con loro una comunicazione reale“.
Morena dice che il suo modello di partito è un altro. È un modello di Partito e di Governo che adotti il confronto come metodo principale di comportamento, che giunga alla decisione come approdo di discussione fra gli opposti. Già Aristotele diceva che lo scambio di opinioni antagoniste è fondamentale per costruire ed analizzare tutte le sfaccettature di un problema.
“Queste sono le ragioni per cui sono arrivato alla conclusione che è finito il mio percorso all’interno di un Partito Democratico completamente diverso da quello che avevo sognato, un partito che è esattamente la fotocopia di quello che era il Partito Comunista prima, il PDS poi, i DS poi ancora.
La mia invece è un’altra storia“.
Trasmesso da: Ufficio Stampa Liliana Catalano / Valentina Cocchi