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Ecco solo alcuni degli impressionanti numeri del gioco d’azzardo lecito:

100 MILIARDI DI FATTURATO, 4% del PIL nazionale, 8 miliardi di tasse, 12% della spesa delle famiglie italiane, 15% del mercato europeo del gioco d’azzardo, 4.4% del mercato mondiale, 400.000 slot-machines, 6.181 locali e agenzie autorizzate, 15 milioni di giocatori abituali,circa 800.000 i giocatori affetti da ludopatia, da 2 a 3 milioni a rischio patologico, 56 miliardi l’anno necessari per curare i dipendenti dal gioco patologico, oltre le spese indotte, che compongono un costo sociale elevatissimo.

Il 20 febbraio scorso è venuto a “La Meridiana” il segretario nazionale dell’Italia dei Valori, Ignazio Messina. L’abbiamo volentieri ospitato per parlare del dramma nazionale del gioco d’azzardo e della proposta di legge per abolirlo che l’IDV ha presentato in Parlamento nel silenzio assordante di tutte le altre forze politiche, vox clamans in deserto.

Lo stesso incontro rivolese, organizzato, è vero all’ultimo minuto, non ha visto una grande presenza di pubblico, a partire dai rappresentanti delle forze politiche cittadine, seppur invitati.

Leggiamo con attenzione la scheda che segue. E’ un quadro impietoso e terrificante della situazione italiana. Speriamo lo legga anche il giovane Matteo Renzi, il nuovo capo del governo.

Di recente lo Stato italiano ha aggravato la situazione, passando da una severa concezione di disvalore e di rifiuto, alla sempre più frequente legalizzazione di nuovi giochi d’azzardo, al fine di reperire nuovi gettiti fiscali, uno «Stato-biscazziere» a dispetto dei drammi sociali che ne derivavano.

Si è anche verificato il continuo ampliamentodi offerte online, attraverso internet e, in genere, strumenti telematici, che portano il gioco a casa.

Sono state raccolte le firme e presentata una proposta di legge d’iniziativa popolare che contempla una soluzione radicale del problema : IL DIVIETO ASSOLUTO E TOTALE DEI GIOCHI D’AZZARDO diversi da quelli tradizionali e organizzati dallo Stato o da società controllate, quali le grandi lotterie nazionali abbinati a spettacoli televisivi, il ,lotto, nelle sue varie forme, e le scommesse sul campionato italiano di calcio.

La proposta prevede anche un sistema sanzionatorio più rigoroso essendo quello vigente del tutto irrisorio, dinanzi alla potenza economica delle lobbies di pressione, presenti anche in politica.

Questo divieto farebbe venir meno una quota di gettito fiscale, che sarebbe però compensata, secondo accreditati studi, dal minor costo che la collettività dovrebbe affrontare, ossia quel costo legato alle conseguenze gravi e negative del gioco d’azzardo, solo in parte rappresentate dalle cure degli 800.000 ludopatici accertati, dai costi della prevenzione nei confronti dei due milioni di cittadini a rischio, dai danni per le imprese, dalla minore capacità performante, dai suicidi.

La Meridiana, ancorchè con forze limitate, si sente pur tuttavia impegnata nell’azione di sensibilizzazione della cittadinanza e al contrasto di questa vera e propria metastasi nazionale.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]