[vc_row][vc_column][vc_column_text]“ (—) Anni di lavoro e di impegno collettivo sostenuti dall’Amministrazione regionale hanno riportato in luce la sua straordinaria struttura, cui l’intervento di restauro e di ristrutturazione diretti dall’architetto Andrea Bruno, ha saputo dare un adeguato compimento (…)”
Così recita il comunicato stampa dell’Assessorato alla cultura della Regione Piemonte che, nel dicembre 1984, annuncia l’inaugurazione del Castello di Rivoli , rinnovato e destinato a divenire sede di uno dei più importanti musei d’arte contemporanea al mondo. Allora assessore era Giovanni Ferrero e presidente Aldo Viglione, politici di rimpianta caratura.
Il restauro progettato da Andrea Bruno per il Castello e successivamente per la Manica Lunga poggia sulla condizione irrinunciabile di “fissare” il cantiere juvarriano al momento della sua sospensione. “In tal senso ho cercato di conservare lo spirito e il fascino dell’incompiutezza e tutte le suggestioni che ne derivano. Non ho cercato di nascondere le “ferite” dell’edificio, non ho fatto il lifting”.
Nel dicembre 2014 (trentennale del restauro), il prof. Avernino Di Croce, già vice-sindaco della città aveva proposto formalmente il conferimento della cittadinanza onoraria a Bruno, negata dall’Amministrazione dell’epoca “priva di sensibilità culturale e dal sapore nettamente rancoroso” .I probabili motivi? Le valutazioni critiche sulla risalita meccanizzata che egli aveva in più occasioni espresse e la sua severissima critica sui lavori che l’Amministrazione aveva fatto eseguire sul lato est del piazzale Mafalda di Savoia.
In effetti questi discutibili interventi hanno suscitato e suscitano ancora oggi critiche diffuse in città. E’ appena il caso di accennare che la nostra associazione avviò in solitaria l’impegnativo percorso del referendum comunale contro la risalita meccanizzata del 2 luglio 2006, votato dal 20% degli elettori, vinto ma poi vanificato dalle scelte concrete dell’Amministrazione.
La cittadinanza onoraria è un’onorificenza concessa dal Comune (deliberata dal Consiglio comunale) per onorare una persona, anche non residente, che è ritenuta legata alla città per nascita, per il suo impegno o per le sue opere, che deve essersi distinto particolarmente..
Nel luglio 2019 “La Meridiana” chiese formalmente al Sindaco dott. Andrea Tragaioli e al presidente del Consiglio comunale Sig. Valerio Calosso, da poco insediati nella carica, di adoperarsi per il conferimento della cittadinanza onoraria all’arch. Andrea Bruno, di cui è pleonastico elencare i meriti.
Finalmente , il 28 ottobre 2019, in una bella e affollata serata nella sala di via Capra 27 (in origine progettata anch’essa da Bruno) la consegna dell’atto formale che conferisce la cittadinanza onoraria ad Andrea Bruno , “padre” del Castello, architetto di fama mondiale, visionario, attento al nuovo nel rispetto dell’antico, curioso delle cose del mondo , ancora oggi, superata la soglia dei suoi primi 90 anni.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_gallery interval=”3″ images=”7616,7614,7613,7617″][/vc_column][/vc_row]