In uno mondo oggi come ieri dilaniato dalle guerre, dall’odio e dalla contrapposizione ideologica violenta, è uscito, edito da Bollati Boringhieri il libro di Gabriele Segre “La cultura della Convivenza”, concetto questo tanto necessario quanto disatteso. Gabriele Segre è giornalista e direttore della fondazione intitolata a suo nonno Vittorio Dan Segre, nata nel 2014 in Svizzera che lavora per promuovere e sostenere nel mondo una cultura di convivenza, basata sulla coabitazione e sulla reciproca comprensione di diverse identità e culture. La fondazione mira, in particolare, a creare luoghi di incontro neutrali, in cui garantire il libero dialogo e lo scambio interculturale.
Vittorio Dan Segre era nato a Rivoli nel 1922 e l’Associazione culturale “La Meridiana”, che ha organizzato, domenica 16 giugno presso la Sala consiliare della Città di Rivoli la presentazione del libro, con la collaborazione di Unitrè e Comitato Colle del Lys, gli dedicò nel 2022 un memoriale collocato presso il parco giardino dell’Istituto musicale, poi donato al Comune.
Moderati attentamente dalla nuova direttrice de “ La Valsusa” Federica Bello sono intervenuti, con l’autore il presidente de “La Meridiana” Angelo Castagno e il teologo Ermis Segatti, studioso delle dinamiche sociali e politiche spesso violente specie dell’Europa orientale.
La politica, scrive Segre, è “l’insieme delle scelte compiute nell’esercizio del potere per organizzare e regolare il governo della vita pubblica.” Era politica quella di Hitler, quella di Stalin, è politica quella di Hamas a Gaza, di Kim Jong-un in Corea del Nord e quella degli ayatollah iraniani. Per contro la democrazia, pur anch’essa con i suoi limiti, può essere considerata una precisa scelta politica intorno al modo di organizzare i cittadini.
Il libro, preceduto da una folgorante prefazione del filologo e storico Luciano Canfora, ha il pregio della chiarezza, non è un testo accomodante né consolatorio. La tolleranza, scrive Segre, non è un progetto, soprattutto non è un progetto di pace, la convivenza per contro lo è. Segatti ha ricordato il valore universale della Rivoluzione francese: libertà, uguaglianza, fraternità, slogan rivolto a tutti gli uomini, e travalica il concetto stesso di patria. Il termine “Rivoluzione” qui ha una valenza positiva, tuttavia va ricordato che in larga parte del mondo prevale ancor oggi il rispetto secolare della tradizione, in cui la religione ha un ruolo certamente non secondario.
Segre ha sottolineato quanto forte sia in noi la paura dell’ignoto, del non conosciuto e quanto necessaria per contro la consapevolezza di poter essere sé stessi, rispettando, non solo tollerando, l’altro. Convivere e coesistere insieme, questo l’assioma. Pubblico attento e partecipato, tra i presenti i due candidati al ballottaggio alla carica di Sindaco di Rivoli, Alessandro Errigo, lo sfidante ed Andrea Tragaioli, il sindaco che chiede la riconferma. Al termine ai relatori e alla dott. Federica Bello omaggio di piatti artistici realizzati dal decano de “La Meridiana” Michele Romanelli, falegname e artista del legno.