4 Dicembre 2022 – Inaugurazione del memoriale a ricordo di Vittorio Dan Segre, nel centenario della sua nascita, nel giardino dell’Istituto Musicale.

La manifestazione ha visto la presenza, oltre che dei sindaci di Rivoli e Govone (dove Dan Segre viveva) e dell’ideatore dell’opera arch. Angelo Tribolo, della Prof.ssa Sarah Kaminski, di Dario Disegni, presidente della comunità ebraica di Torino, di Immanuel uno dei figli del commemorato.

Il mio ringraziamento va, oltre a quanti già citati, anche agli artigiani, professionisti e amici dell’associazione che hanno consentito la realizzazione della iniziativa e, soprattutto, ai componenti del direttivo e soci dell’associazione che, con caparbietà, tenacia e pazienza, hanno realizzato il progetto pianificato da tempo.

Angelo Castagno – Presidente Associazione

Le radici comuni

“L’uomo è come una pianta. Le piante possono essere diverse, magari tra loro antagoniste, ma in profondità le loro radici col tempo si intrecciano, indissolubilmente. Identità anche diverse sono destinate ad incontrarsi e ad avere destini comuni.”

Questa parafrasi è stata la premessa all’intervento, veramente apprezzato, dell’arch. Angelo Tribolo, ideatore e progettista dell’installazione del memoriale dedicato alla fulgida figura di Vittorio Dan Segre, nato a Rivoli il 4 dicembre 1922 da famiglia ebraica, in occasione dell’inaugurazione nel giorno in cui ricorreva il suo centenario.

L’opera, realizzata a cura dell’Associazione culturale La Meridiana di Rivoli e donata da questa al Comune di Rivoli si trova nel giardino prospiciente l’Istituto Musicale di via Capello, nella parte aulica del centro storico cittadino. Rappresenta due figure umane stilizzate con un fil ruouge, un led rosso, che unisce i loro cuori. Un leggio trilingue (italiano, inglese ed ebraico), spiega ai visitatori chi fu Vittorio Dan Segre, uomo eclettico, di vasta cultura e profonda umanità e sempre alla ricerca della pace.

La manifestazione è stata preceduta da un incontro , organizzato sempre da “La Meridiana”presso l’Auditorium dell’Istituto Musicale messo a disposizione dal direttore Filippo Bulfamante, che ha visto, di fronte ad un pubblico numeroso e attento e aperta dall’esibizione dell’eccellente pianista Giovanni Ianiado, il saluto del sindaco di Rivoli seguito dagli interventi della prof. Sarah Kaminski, del sindaco di Govone Elio Sorba, del presidente della Comunità ebraica di Torino Dario Disegni e del figlio di Dan, Emanuel, ciascuno del quali ha ricordato sotto i diversi profili l’uomo, il combattente, l’intellettuale, il professore, il politico, il padre Vittorio Dan Segre. L’ultimo intervento, quello citato in premessa, di Angelo Tribolo. Al termine l’inaugurazione, sotto la pioggia.

La vita di Vittorio Dan Segre

Descrivere la vita di Vittorio Dan Segre in poche righe è impossibile.
Combattente, diplomatico, accademico, giornalista, scrittore e tante altre cose.

Nato a Rivoli nel 1922 da una famiglia ebrea piemontese di tradizioni borghesi, Vittorio Dan Segre è costretto a 16 anni, nel 1938,  a lasciare l’ Italia per la Palestina per sfuggire alle leggi razziali. Qui inizia per lui una nuova vita che lo porterà a collaborare alla creazione dello stato di Israele. Ed a conoscere e frequentare le figure più eminenti del nascente Stato.

Negli anni seguenti le sue attività principali furono quelle di Diplomatico per il neonato stato e in seguito di Docente universitario nelle più prestigiose università americane, europee ed israeliane.

Nel 1888 ha fondato, presso  l’ Università della Svizzera Italiana di Lugano l’Istituto Studi Mediterranei, di cui è stato presidente fino alla morte.

Legatissimo all’ Italia ha sempre mantenuto forti rapporti, insegnando all’ università Bocconi e alle Statali di Torino e Milano.
Ha fondato insieme a Indro Montanelli la testata Il Giornale.

Inoltre il suo legame con l’ amatissima Govone lo riconduceva sempre a questo paese dell’ albese, nella bella casa degli avi, fra i suo figli e nipoti, dove ha trascorso gli ultimi anni della sua vita.

Un grande esperto dello scenario mediorientale e del conflitto arabo-israeliano,  – evidenzia la prof Kaminski – ha trattato temi riguardanti gli equilibri della scena politica, le spinte contraddittorie tra modernità e tradizionalismo, gli effetti del colonialismo,  spinte religiosi, ortodossia e stato laico.

Negli ultimi anni della sua vita ha sviluppato l’idea della neutralità,  con una particolare attenzione e preoccupazione per le sorti di Israele.

Bisogna ricordare che l’ eredità diplomatico politica di Vittorio Dan Segre continua nella Fondazione Vittorio Dan Segre di Lugano,  realizzata dal figlio Emanuel, è oggi diretta con grande professionalità e passione dal nipote Gabriele.

La Fondazione è dedicata alla cultura della convivenza sulla base dell’ identità, un valore quanto mai attuale e di fondamentale importanza nella critica situazione politica internazionale che stiamo attraversando in questo periodo.

Nel 2007 l’ Archivio Ebraico Terracini di Torino ha acquisito il suo ricco epistolario creando il fondo “ Vittorio Dan e Rosetta Segre”. Fra i corrispondenti spiccano i nomi di Golda Meir e Ben Gurion, Rene Girard, Isaiah Berlin, Raolph Dahrendorf, Indro Montanelli, Coletta Rosselli, Mario Missiroli, Alfio Russo, Enzo Biagi, Yogananda.

– di Cesare Tambussi, Vice Presidente Associazione

Per approfondimenti:

Vittorio Dan Segre, un secolo di storia e di coraggio – Moked

La fondazione Segre