Auguri Bruno, per i tuoi 96 anni e grazie!

Auguri  a Bruno Segre per i suoi 96 anni!

 

Animato da una straordinaria “voglia di vivere” che lo ha portato nel corso della sua lunga esistenza ad essere uno strenuo oppositore del fascismo  e un valido difensore dei diritti civili,  Bruno Segre ha ora compiuto 96 anni. Chi lo ha conosciuto e gli vuole bene, come noi de “La Meridiana” (Bruno è socio onorario dell’associazione), l’ha festeggiato il 4 settembre scorso, presso il Centro Studi “Sereno Regis“.

Un breve profilo di Bruno Segre:

Nasce a Torino il 4 settembre 1918 dove frequenta l’Università dal 1937 al 1940, ultimo allievo di Luigi Einaudi, di cui il padre era stato il primo nel 1901. Si laurea in legge il 15 giugno 1940, con una tesi di laurea dedicata a Benjamin Constant. C’erano però le leggi razziali fasciste, ed a Segre, essendo figlio di un genitore ebreo, non è permesso di esercitare la professione di avvocato. In questi anni si guadagna da vivere dando lezioni private, compilando tesi di laurea e collaborando, con lo pseudonimo “Sicor”, con settimanali di novelle, con la rivista L’Idea Naturista e con L’Igiene e la Vita. Quest’ultima presto soppressa dal fascismo proprio per i suoi contenuti antirazzisti.

 

Nel 1942 Bruno Segre viene arrestato per disfattismo politico e trascorre alcuni mesi in carcere, mentre suo padre viene internato. Dopo il 1943 comincia un’esistenza clandestina con la propria famiglia in un paesino del Cuneese tra Busca, Caraglio e Dronero. Nel settembre del 1944, Segre tenta di sfuggire all’arresto della Guardia Nazionale Repubblicana. C’è una sparatoria e si salva grazie al portasigarette di metallo che portava nella giacca e che ferma il proiettile. Viene tuttavia catturato e rinchiuso nella caserma di via Asti e poi trasferito nelle carceri giudiziarie, da dove fortunosamente riesce ad uscire corrompendo una guardia. Entra a far parte della Resistenza armata arruolandosi nella prima Divisione Alpina “Giustizia e Libertà”a Pradleves (Val Grana) e prende parte alla liberazione di Caraglio.

 

Dopo la Liberazione, in un occasionale incontro, Bruno Segre chiese provocatoriamente a Umberto II d’Italia, detto Re di maggio, se avrebbe votato per la Monarchia o la Repubblica. La risposta non ci è dato saperla.

 

Viene quindi assunto come cronista nel quotidiano liberale L’Opinione, che sostituiva al tempo La Stampa, ed era diretto da Franco Antonicelli e Giulio De Benedetti. È in questo ambiente che conosce Alcide De Gasperi, Ferruccio Parri, Gaetano Salvemini, Piero Calamandrei, Leo Valiani, Giuliano Vassalli e numerosi altri personaggi del mondo della cultura e della politica. Chiusa L’Opinione, nel 1946 è redattore del quotidiano socialdemocratico Mondo Nuovo, diretto da Corrado Bonfantini. Cessate anche le pubblicazioni di questo giornale nel 1948, riprende la pratica legale. Supera l’esame di procuratore pur continuando la collaborazione con Paese Sera, Corriere di Trieste e Corriere di Sicilia.

 

Nel 1949 esce il primo numero de L’Incontro un tabloid indipendente contro l’intolleranza religiosa e il razzismo. Il giornale assume l’attuale formato (su 9 colonne) e veste tipografica (la testata in rosso) con il numero di gennaio 1951.

 

Negli anni ’60 Bruno Segre noleggia un piccolo aereo da turismo dal quale vengono lanciati 50 mila manifestini su Torino con il questo testo: ”Il divorzio non viene dal cielo, ma dalla legge dell’on. Fortuna che alle 18 sarà al Teatro Gobetti…” Il teatro si riempie fino all’inverosimile.

 

Dal 1958 al 1968, è consigliere degli Ospedali Psichiatrici di Torino, Collegno, Grugliasco, poi consigliere dell’Ordine regionale Piemonte-Valle d’Aosta dei giornalisti e consigliere nazionale della Federazione Italiana della Stampa.

 

Dal 1975 al 1980 è capogruppo del Partito Socialista Italiano nel Consiglio Comunale di Torino mentre dal 1980 al 1990 è sindaco dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino.

 

Attualmente è presidente della Federazione provinciale torinese dell’ANPPIA (Associazione Nazionale Perseguitati Politici Italiani Antifascisti) ed è Presidente della Associazione Nazionale del Libero Pensiero “Giordano Bruno” dirigendone anche la rivista trimestrale Libero Pensiero a sostegno del laicismo per la separazione tra Chiese e Stato e l’abolizione del Concordato.

 

Le battaglie politiche e legali

 

Il 31 agosto 1949 difende il primo obiettore di coscienza in Italia, Pietro Pinna, dinnanzi al Tribunale militare di Torino. Questo fu un giudizio clamoroso (testimoni Calosso e Capitini) cui seguirono centinaia di altri processi. Fino al 1972, anno in cui l’Obiezione di Coscienza non venne riconosciuta dalla legge, Bruno Segre sostenne innumerevoli casi di obiettori difendendo i giovani imputati dinnanzi ai Tribunali Militari di tutta l’Italia, e anche in conferenze, tavole rotonde, progetti di legge, articoli giornalistici e radio interviste. Importante battaglia politico-legale è stata anche quella per il divorzio, insieme all’onorevole Loris Fortuna. Condotta nelle strade, nei teatri, nei dibattiti sui giornali, con iniziative talora clamorose, come ad esempio quella organizzata assieme alla LID (Lega Italiana Divorzio) durante la quale avvenne il lancio di volantini dai palchi del Teatro Carignano durante un comizio antidivorzista presieduto dal professor Grosso.

 

Solido il sodalizio con la nostra associazione. Dall’Albero della Libertà re-impiantato nel 2004 in piazza San Rocco, alle celebrazioni del XX settembre per tutti gli anni successivi, Bruno Segre ci ha sempre affiancato, in ossequio ai comuni ideali di libertà.